Allenarsi a digiuno è davvero buona idea?

By Dr J.J.M – medico nutrizionista sportivo

Fai attenzione, il pericolo di ipoglicemia durante l’allenamento a digiuno è reale e frequente. L’ipoglicemia (abbassamento del tasso di zucchero nel sangue) può verificarsi in qualsiasi momento dell’allenamento e soprattutto se non si è mangiato a sufficienza la sera prima e/o se si prevede una lunga sessione di allenamento il pomeriggio o la sera precedente.

L’allenamento a digiuno è riservato agli sportivi esperti

Solo uno sportivo attento, regolare ed “educato” all’allenamento a digiuno può ottimizzare la “perdita di grassi” e insegnare all’organismo ad attivare la lipolisi (degradazione dei lipidi per produrre energia). Bisogna conoscersi bene, è meglio correre attorno alla propria casa (per potere rientrare più velocemente…), portando con sè un gel energetico da assumere al primo segnale di fame e ricordarsi di prendere con sè il cellulare per chiamare in caso di ipoglicemia!

Le catene energetiche utilizzate durante l’allenamento a digiuno

Se l’intensità dell’allenamento è troppo elevata, la catena energetica utilizzata sarà quella dei carboidrati, anziché quella dei lipidi utilizzata in caso di intensità media. Anche se la questione è molto più complessa, in quanto la catena dei lipidi e quella dei carboidrati sono collegate e la dinamica del loro utilizzo varia notevolmente a seconda del tipo di attività fisica, ma anche da un atleta all’altro a seconda del livello dell’atleta e del tipo di allenamento. Se l’organismo non trova i carboidrati di cui ha bisogno, non cercherà i grassi, come accennato sopra, MA le proteine muscolari dell’atleta, facendo aumentare il rischio di micro o macro lesioni anatomiche.

La sintesi dei corpi chetonici durante l’allenamento a digiuno

Inoltre, c’è il rischio che si formino corpi chetonici: l’organismo non trova zuccheri a disposizione poiché è a digiuno, pertanto attinge alle riserve di alcuni acidi grassi (una forma di grassi immagazzinati nel fegato) per trasformarli in corpi chetonici. I corpi chetonici arrivano nel sangue rendendolo più acido (e questo contrasta con la qualità della contrazione muscolare) e si ripercuote anche sul cervello. Questa strategia dell’allenamento a digiuno può quindi costare cara, tanto che sono tutti d’accordo nello sconsigliare questa soluzione.

Adattare l’ultimo pasto prima dell’allenamento alla mattina presto

Viceversa, per chi desidera allenarsi la mattina presto, è assolutamente indicato consumare una colazione adeguata e rapidamente assimilabile un’ora prima dell’inizio dell’allenamento. Una colazione studiata per soddisfare le esigenze specifiche degli atleti è ideale e i suoi ingredienti sono ben bilanciati con l’apporto energetico richiesto.

 

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